martedì 2 giugno 2015

Alla ricerca della Quintessenza - Capitolo 1

Salve ascoltatori, oggi vi racconterò una storia che si è svolta attorno, sopra e sotto di voi mentre eravate troppo presi dalla vostra routine per rendervene conto.
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Quel giorno il sole splendeva come sempre su Reisel, anche perché questa si trova sopra le nuvole. Niente pioggia, nuvole o neve se non create volutamente sopra la città, e che città. Case, casette e casucce, enormi ville e palazzi dai tetti brillanti per i riflessi del sole. Un po’ troppo brillanti. Accecanti direi. Uh guarda, un piccione è andato a schiantarsi. Dove eravamo? Ah si, all’acceccante magnificenza dei palazzi di Reisel, o dei loro tetti almeno. I palazzi in se, fortunatamente, sono meno … riflettenti, ecco! Enormi mattoni di marmo bianco lavorati e scavati per creare case una più spettacolare dell’altra. Beh, togliendo quella col piccione spiaccicato. In fondo alla città sorge il castello più maestoso di qualunque castello che possa immaginare la vostra mente umana. Alto e dai enormi cortili perennemente verdi. Semplicemente magnifico. La sola luce dell’anima delle pietre che formano il palazzo reale
basterebbe a proteggere tutta la città per un discreto periodo in tempi di guerra. Come fate voi a non vedere una tale cosa in cielo? Beh, voi umani siete ottusi. O forse sarà per le difese magiche della città ma questo non toglie che siete ottusi. Tutta la città era riunita nella Piazza del Re dove si dice che il primo re del regno fosse arrivato sull’isola volante con  una spada dal pomolo in zaffiro, l’avesse conficcata nel terreno e che da quel pomolo fosse iniziato a sgorgare acqua, acqua che rese queste terre le più fertili della terra,  e che di li sia nata la fontana che si trova al centro della piazza. Tutti aspettavano in trepido silenzio lo squillo delle trombe, squillo che avrebbe significato la nascita dell’erede al trono di Reisel. I minuti passavano ma nessuno pensava di muoversi da quella piazza, anzi, le persone cercavano di andare verso il centro. Ogni anno il re e la regina provavano a concepire un bambino durante il solstizio d’estate quando il sole era al massimo del suo potere, lo stesso giorno in cui sono stati concepiti tutti gli eredi al trono da secoli. Finalmente il nuovo erede stava per nascere, era solo questione di minuti quando un’assordante tromba per poco non mi forò il timpano. E fu lì che mi feci il primo nemico a Reisel colpendo il padrone della tromba con il suo strumento, ma non siamo qui per parlare di me, bensì di colui che in futuro verrà chiamato … speravate ve lo dicessi, eh? Mi dispiace ma dovente aspettare per saperlo. Il giorno dopo la nascita del piccolo moccioso ... del piccolo principe volevo dire, si ebbe un grande banchetto che durò 24 ore nel pian terreno del castello, banchetto a cui erano invitati tutti, beh tutti tranne gli abitanti del Fertis. Cos’è Fertis? Ve lo spiegherò un’altra volta, vi dico solo che c’e l’avete sotto i piedi. Come di consuetudine alle 12 esatte del terzo giorno dalla nascita del bambino si diede inizio al Rituale dell’Incisione svolto dai genitori del bambino stesso, niente di che per quest’ultimo, che non sente nulla in fatto di dolore, ma che fisicamente si ritrova con il tatuaggio di un sole con inchiostro fatto di luce presa dal astro stesso dal quale prende il nome, simbolo della famiglia reale che lo accompagnerà per tutta la vita e che lo eleverà visibilmente dalle persone che lo circondano. Tutto andava liscio finche non si sentì un sonoro CRACK  fuori dai portoni che non tardarono ad aprirsi lasciando vedere la magra figura dell’uomo che, presumibilmente, aveva prodotto il suono. L’uomo entrò nella sala, incurante dei sguardi terrorizzati che gli volgevano, proseguì lungo la navata fino alla culla del bambino, una voce femminile squarciò il silenzio - Non toccare il bambino, mostro.-
- Calma, Abigail, ancora scontrosa vedo … e poi sarei io il mostro? Dopo quello che hai fatto per ottenerlo ho il mio diritto su questo bambino.- .
 - Tu non lo puoi prendere, non ne hai il diritto! –
-E chi ha parlato di prenderlo? Io lo lascerò qui, a voi, mi sarebbe inutile laggiù- disse prendendo il bambino in braccio - e poi, qui crescerebbe molto meglio.-
Il re comincio a camminare verso l’intruso quando all’improvviso andò a sbattere contro qualcosa di invisibile - Oh scusa Leigh, non ti ho avvertito della barriera, ops. – disse divertito e dalle sue mani iniziò a uscire del fumo nero che penetrò nel tatuaggio dietro la spalla del bambino facendolo diventare di un intenso color viola.
- Lascia andare il mio bambino Edward! - Urlò il re
-Non osare più chiamarmi con quel sudicio nome- sbottò all'improvviso l'intruso come se quel nome gli avesse ridestato brutti ricordi - e in ogni caso ho finito. - disse infine con un sorriso di scherno posando il bambino nella culla.
- Non osare tornare nel mio regno, rimani nel tuo oscuro antro. Lo hai scelto tu e ora restaci! -
- E chi ci vuole tornare qui? È cosi schifosamente … luminoso. Quando sarà il momento sarà lui a venire da me – uno schiocco di dita, un altro sonoro CRACK e la magra figura dell’uomo prese fuoco lasciando niente più di un mucchietto di cenere ed una folla terrorizzata.
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Restate ad ascoltare
[DavetheBard]

2 commenti:

  1. Bellaaaa. Che figa la storia, ci sta! (Bordello xD), soprattutto il piccione schiantatosi contro la casa, un tocco di classe ahahah hai una bella scrittura, divertente ma non demenziale. Yup 👍🏼

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    1. uuuh, felice che ti sia piaciuto :D si, povero piccione, i tetti lo hanno accecato xD
      Resta ad ascoltare

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